Investire sui mercati può sembrare un’attività riservata solo ai trader esperti e a chi conosce il mondo della finanza. Invece, oggi esiste un approccio semplice e accessibile a tutti: gli investimenti passivi. Questo metodo consente di far crescere il proprio capitale nel tempo senza dover monitorare costantemente i mercati o prendere decisioni quotidiane di acquisto e vendita.
Basandosi su strumenti come gli ETF (Exchange Traded Funds) e strategie a lungo termine, l’investimento passivo permette di ridurre i costi, minimizzare i rischi legati al trading e ottenere rendimenti interessanti.
In questo articolo, esploreremo i principi fondamentali di questa strategia e come iniziare con serenità il proprio percorso finanziario.
Gli investimenti passivi ti consentono di ottenere un rendimento a fronte di rischi più contenuti. Si tratta di una strategia maggiormente indicata per chi ha un basso profilo di rischio ed è disposto a bloccare somme denaro nel medio e lungo termine. Per effettuare una scelta consapevole, è sempre bene conoscerne tutte le caratteristiche nonché i vantaggi e gli svantaggi che l'investimento passivo comporta.
Investimenti passivi cosa sono
L’investimento passivo è un tipo di strategia finanziaria con cui si tende a massimizzare i rendimenti, senza effettuare molte operazioni sul mercato. In questo modo, si riducono i costi di commissione legati al trading.
Chiariamo questo concetto. Il fine è quello di ottenere un guadagno, ma senza la necessità di intervenire in modo costante sull’investimento. Il capital gain che otterrai è legato al semplice possesso dell’asset o e al suo andamento. L’esempio tipico di investimento passivo è quello dei dividendi sulle azioni: otterrai un rendimento semplicemente possedendo un certo quantitativo di asset.
Un altro è quello degli ETF. In questo caso, hai a disposizione strumenti che ti permettono di massimizzare il tuo investimento grazie ai bassi costi di gestione e commissione, replicando le performance di un altro asset.
Come funzionano gli investimenti passivi
Quindi, nella strategia degli investimenti passivi, lo scopo è quello di creare un portafoglio diversificato con cui ridurre al minimo i costi ed ottenere una performance interessante.
Ecco quali sono le caratteristiche di un investimento passivo:
- Operatività: limitata, effettuerai pochissime operazioni di acquisto e di vendita
- Commissioni: minime, quasi ridotte a zero
- Tempistica: medio e lungo termine, quindi a partire dai 2 anni
- Rendimento: medio basso
- Rischio: basso o soluzioni con capitale garantito
- Asset: si utilizzano strumenti che tendono a replicare l’andamento di uno o più indici di riferimento o a prevedere rendimenti costanti nel tempo (cedole, dividendi)
- A chi si rivolge: a tutte le tipologie di investitori
Uno dei primi parametri che definisce un investimento passivo è legato all’operatività. Tutti gli esempi di investimenti passivi prevedono due operazioni di trading: l’apertura del contratto e la sua chiusura, una volta che si decide di cessare di operare con questa strategia.
Ciò determina un altro dei tratti fondamentali: i costi ridotti. Non devi preoccuparti di commissioni di trading o di gestione del portafoglio. Questi costi sono limitati proprio per massimizzare il rendimento.
Inoltre, un investimento passivo non cerca di trarre profitto dalle fluttuazioni di prezzo nel breve periodo o nella stessa giornata. Con questa strategia, andrai a tenere i titoli nel tuo portafoglio per periodi piuttosto lunghi, a partire dai due anni in su.
Per quanto riguarda i rendimenti, questi sono più bassi rispetto ad altre forme di investimento, ma grazie ai costi ridotti, otterrai comunque un guadagno economico. A questo si aggiunge il fatto che il rischio è davvero basso e, in alcuni casi, hai anche asset che ti offrono una garanzia sul capitale (come i BTP o i fondi monetari).
Investirai su asset che tendono a replicare le performance del mercato, oppure che prevedono un rendimento costante per il loro semplice possesso. Infine, è un valido sistema per iniziare ad investire sui mercati anche se non si hanno conoscenze finanziarie.
Investimenti passivi vs investimenti attivi: differenze
A questo punto, può essere utile chiarire la differenza tra una strategia di investimento passivo e una attiva. Le differenze sono sostanziali per quanto riguarda lo stile di gestione, la tipologia di asset, la tempistica e il target di riferimento.
Stile di gestione
L’investimento passivo si basa sul principio secondo cui si effettueranno poche operazioni di acquisto e di vendita, finalizzate a replicare la composizione dei titoli che si stanno seguendo. Ciò comporta rendimenti più bassi, ma anche rischi inferiori. Inoltre, i costi sono minimi, dato che non vi è una gestione attiva.
Invece, negli investimenti attivi si andranno ad effettuare diverse operazioni di compravendita finalizzate a speculare sulle variazioni dei prezzi di un asset. Ciò comporta maggiori costi di commissione, rendimenti potenzialmente più alti, ma anche la possibilità di perdere tutto o parte del capitale investito.
Tipologia di asset
Nella gestione attiva, gli investimenti vengono effettuati su tutte le tipologie di asset quotati nelle borse valori. Invece, nel caso degli investimenti passivi, si utilizzano solo strumenti specifici, tra cui i più comuni sono gli ETF.
Tempistica
Negli investimenti attivi, il possesso di un asset si riduce a un periodo breve, che può variare da pochi secondi o minuti, come nelle strategie di scalping, fino a diverse ore nel caso delle operazioni di day trading.
Negli investimenti passivi, invece, la durata si calcola in anni, quindi nel medio e lungo termine.
A chi si rivolge
Infine, le due strategie si rivolgono a soggetti differenti. L’investimento passivo è adatto a tutte le tipologie di investitori. Per chi non conosce il mercato, può essere un modo per far crescere i propri risparmi senza correre rischi elevati. Per un trader esperto, potrebbe essere una valida soluzione per diversificare il portafoglio.
Invece, gli investimenti attivi sono adatti per lo più a chi ha già una conoscenza approfondita delle borse valori e vuole dedicare tempo al trading online.
Investimenti passivi: vantaggi e svantaggi
Ma quali sono i vantaggi e svantaggi di un investimento passivo? Li abbiamo riportati nella seguente tabella.
PRO |
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CONTRO |
Non è richiesto un controllo costante dell’investimento |
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Le opzioni di investimento sono limitate |
Puoi investire anche capitali minimi |
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I rendimenti riflettono quelli del mercato e potrebbero non essere soddisfacenti |
Hai rendimenti constanti nel tempo |
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Devi bloccare una somma di denaro nel medio e lungo termine |
Costi ridotti |
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I rendimenti sono nettamente più bassi rispetto agli investimenti attivi |
Rischi bassi di perdere i tuoi risparmi |
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Alcuni asset hanno una fiscalità agevolata al 12,5% |
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Quali sono i migliori investimenti passivi
Nelle strategie di investimento passivo, il rendimento può derivare da:
- Performance dell’indice sottostante
- Distribuzione di utili collegati all’asset
- Pagamento di cedole.
In base alle diverse tipologie di rendimento, puoi quindi distinguere le seguenti forme di investimento passivo più comuni legati al mono della finanza:
- ETF (Exchange Traded Fund)
- Obbligazioni
- Azioni ad alto dividendo
Analizziamole nel dettaglio.
Investimento in ETF
Investire in ETF è oggi una soluzione interessante per chi ha pochi capitali e vuole uno strumento ad alta diversificazione, con rischio basso ma rendimenti interessanti. Cosa sono gli ETF?
Definiti anche fondi indicizzati, sono strumenti emessi da una società di gestione che replicano l’andamento di un indice sottostante. Quindi, un ETF è composto da un certo numero di titoli (benchmark) che, a loro volta, sono presenti all’interno di uno specifico indice. Si tratta di un investimento passivo, in quanto il fine della società di gestione non è battere le performance dell’indice, ma replicarle.
Un ETF può essere composto da azioni, obbligazioni o altre tipologie di titoli, che ne determinano il rendimento.
Su un Exchange Traded Fund puoi investire in diversi modi:
- Acquisto reale del singolo ETF
- PAC
- Trading automatico.
Acquisto diretto di un ETF
Gli ETF si differenziano dai tradizionali fondi comuni di investimento perché sono negoziati in borsa. Quindi, puoi acquistarli e venderli come le azioni, in qualunque momento. Inoltre, alcuni dei migliori broker ETF spesso non applicano commissioni di operatività su alcune tipologie di ETF, rendendo l’operatività ancora più conveniente.
Se vuoi adottare una strategia di investimento passivo, puoi acquistare uno o più ETF, attendere che il loro prezzo salga nel tempo e poi rivenderli.
PAC in ETF
Il PAC (Piano di Accumulo del Capitale) è uno strumento creato da alcuni intermediari, come la piattaforma Moneyfarm, che ti permette di investire piccoli capitali nel tempo, destinandoli all’acquisto di più posizioni in uno o più ETF.
Ad esempio, Moneyfarm offre diversi portafogli composti da un certo numero di ETF con asset differenti. In base al loro benchmark, si definiscono 7 livelli di rischio. In questo caso, una volta scelto il PAC su cui investire, sarà la piattaforma a gestire in modo passivo il denaro versato secondo il piano di accumulo mensile, con l’obiettivo di raggiungere il rendimento prefissato.
Trading automatico
Un’altra opzione per investire in ETF è il trading automatico. In questo caso, sarai supportato da tecnologie digitali, come algoritmi e AI (Intelligenza Artificiale), che ti aiuteranno a scegliere l’investimento più adatto in base ad alcuni parametri e a gestire il tuo denaro in maniera autonoma.
Tra gli esempi di trading automatico sugli investimenti passivi trovi:
- Robo Advisor: un esempio tipico è la piattaforma Moneyfarm, in cui un algoritmo ti aiuta a scegliere il portafoglio più adatto in base alle tue risposte a un questionario
- Copy Portfolio: soluzione adottata da alcuni broker, che ti permette di copiare le posizioni di un trader più esperto. Nel caso specifico, puoi scegliere un portafoglio composto da ETF
Obbligazioni
Tra le soluzioni di investimento passivo trovi anche l’acquisto di obbligazioni. Si tratta di titoli di debito emessi da una società. Ciò significa che il denaro da te investito sarà utilizzato da un’impresa o dal governo di un Paese, nel caso dei Titoli di Stato, per finanziare attività fino a una data di scadenza, momento in cui ti verrà restituito. Per tutto il tempo in cui l’obbligazione è in essere, otterrai un rendimento attraverso il pagamento di una cedola.
Le obbligazioni riflettono tutte le caratteristiche degli investimenti passivi:
- La durata è a lungo termine
- Ci sono pochissime operazioni di acquisto e vendita
- Ottieni un rendimento costante e con un basso rischio (ad esempio, nei BTP il capitale è garantito)
- I costi sono ridotti
Come per gli ETF, i rendimenti possono essere interessanti, a seconda della tipologia di obbligazione.
Azioni ad alto dividendo
Un ultimo esempio di investimento passivo è la creazione di un portafoglio composto da azioni ad alto dividendo. Si tratta di titoli emessi da società che decidono di distribuire agli azionisti una certa quantità di utili.
Quindi, non dovrai speculare sul valore dell’asset, ma il semplice possesso di un certo numero di azioni ti permetterà di ottenere il pagamento di una somma di denaro, il dividendo, in precisi momenti dell’anno.
L’importo potrà essere distribuito in:
- Azioni: riceverai altri titoli della società
- Denaro: ti verrà accreditata una somma di denaro direttamente sul tuo conto titoli.
Quali sono le migliori piattaforme per investimenti passivi
Chiudiamo la nostra guida analizzando dove effettuare un investimento passivo. Le opportunità sono diverse.
In primo luogo, puoi rivolgerti a piattaforme specializzate in questo settore, come Moneyfarm.
Un'altra alternativa è utilizzare una banca di investimento che, tra le diverse opzioni, offra anche la possibilità di investire in ETF oppure di creare un PAC.
Infine, puoi optare per uno dei migliori broker per ETF che includono una sezione di risparmio gestito.
Investimenti passivi: domande frequenti: FAQ
Gli investimenti passivi possono essere una valida alternativa al trading per investire 50.000€ senza rischi. Puoi quindi suddividere la somma tra ETF, obbligazioni e azioni ad alto dividendo.