Il conto deposito e il piano di accumulo sono due strumenti finanziari per risparmiare e investire. Sono convenienti, grazie ai costi limitati, adatti a tutte le tipologie di investitori e offrono un rendimento che oggi può essere di un certo interesse per chi vuole aumentare i propri risparmi.
Grazie all’innovazione tecnologica, oggi puoi aprire un conto deposito o un PAC sia in banca sia presso un intermediario finanziario, come un broker.
Da un lato gli elementi comuni sono diversi, ma ci sono altrettante differenze dal punto di vista dell’obiettivo di risparmio, della gestione del denaro, dei costi e dei rendimenti.
Conti deposito e Piani di accumulo hanno in comune l'obbiettivo: ottenere un rendimento sul proprio capitale. Ma le differenze tra i due prodotti sono molteplici. Il conto deposito è maggiormente indicato per chi vuole ottenere un rendimento nel breve periodo a fronte di rischi quasi a zero. Il Piano di accumulo pressupone invece un vero e proprio investimento, con la possibilità di ottenere rendimenti più elevati ma a fronte di rischi più elevati.
Conto deposito: cos'è e come funziona
Un conto deposito consente di maturare un rendimento sulle somme in giacenza. La banca ti pagherà un interesse su base mensile, trimestrale, semestrale o annuale, calcolato sulle somme presenti sul conto.
Il rendimento che otterrai varia in base alla tipologia di conto. Infatti, sotto il termine "conto deposito" si includono tre diverse forme:
- Conto deposito libero
- Conto deposito vincolato
- Conto deposito svincolabile (o semilibero).
Nel conto libero il tuo denaro rimarrà sempre disponibile. Le somme presenti possono infatti essere prelevate in ogni momento. In virtù di ciò, il tasso di interesse riconosciuto è generalmente più basso rispetto alle altre tipologie.
Invece, nelle altre due forme di conti deposito, il denaro è vincolato per un lasso di tempo che varia dai 3 mesi fino anche a 60 mesi. Nel caso del conto vincolato, non è possibile prelevare le somme prima della scadenza.
Nelle versioni svincolabili hai la possibilità di liberare i soldi prima della scadenza del vincolo. A seconda dei casi potresti però incorrere nel pagamento di una penale oppure nella perdita parziale o totale degli interessi maturati.
Ma quanto rende un conto deposito? Dipende dalla tipologia di conto e dalla tempistica. In media, su un conto deposito libero si applicano interessi che vanno dallo 0,5% al 3%, mentre una versione svincolabile può garantire un possibile guadagno tra il 2,5% e il 4%. Infine, i conti deposito vincolati hanno rendimenti tra il 3% e il 5%.
Pro e contro del conto deposito
Per una maggiore chiarezza, riportiamo qui di seguito uno schema riepilogativo dei principali vantaggi e svantaggi del conto deposito.
PRO |
|
CONTRO |
È uno strumento di risparmio molto liquido |
|
È uno strumento a breve e medio termine |
Hai un tasso di interesse fisso per tutto l’arco del tempo |
|
Non tutti i conti deposito offrono rendimenti interessanti |
Ottieni un rendimento senza investire il tuo denaro |
|
Nella versione vincolata, non puoi accedere al tuo denaro fino alla chiusura del vincolo. |
Adatto a tutte le tipologie di investitori |
|
Simulazione rendimento conto deposito
Immagina di trasferire sul conto deposito un importo di 5.000€ di cui non hai necessità immediata, con un vincolo a 12 mesi e un interesse lordo annuo del 4%. Il tuo denaro sarà quindi bloccato per questo arco di tempo, ottenendo su di esso un rendimento lordo pari 200€.
Per calcolare il rendimento netto devi tenere in considerazione anche:
- imposta di bollo dello 0,2% della somma in giacenza
- tassazione del 26% sugli interessi maturati.
Il tuo rendimento netto sarà quindi pari a 138€.
Per agevolarti, QualeBanca mette a disposizione uno strumento gratuito per calcolare il rendimento di un conto deposito.
Piano di accumulo (PAC): cos'è e come funziona
Il piano di accumulo del capitale (PAC) è una strategia di investimento passivo, con cui puoi mettere da parte piccole somme, investendole in uno strumento finanziario, come azioni, ETF o fondi comuni di investimento. Andrai a creare un piano di investimento in cui stabilirai:
- Importo iniziale da versare
- Versamento mensile
- Periodo di tempo in cui effettuare i versamenti
Otterrai un rendimento collegato all’andamento del fondo sui mercati: se questo cresce, avrai un guadagno, se diminuisce di valore, subirai una perdita. Il punto di forza è la possibilità di acquistare uno stesso asset a prezzi differenti. In questo modo, avrai un valore medio più basso. Inoltre, il rendimento crescerà nel tempo grazie ai versamenti costanti: il capitale iniziale aumenterà nel tempo e così anche il rendimento.
Quanto può rendere un PAC? Dipende da come è costituito. Ad esempio, se scegli un PAC in azioni o ETF azionari, puoi ottenere rendimenti anche superiori al 10%, ma con un rischio più elevato. Un piano di accumulo più equilibrato, con azioni e obbligazioni, potrebbe garantire rendimenti tra il 3% e l’8%, mentre se è composto solo da obbligazioni o da fondi di investimento, l’interesse scende ulteriormente.
Pro e contro del PAC
Di seguito una tabella riepilogativa dei principali vantaggi e svantaggi del PAC.
PRO |
|
CONTRO |
Puoi iniziare a investire con piccole somme |
|
È un investimento nel medio e lungo termine |
Puoi recuperare il tuo denaro in ogni momento |
|
Devi effettuare versamenti costanti |
Basso rischio |
|
|
Ottieni un rendimento variabile |
|
Esempio di PAC
Ecco come costruire un PAC in ETF. Stabiliamo prima di tutto una somma iniziale da versare: 2.000€. A questo punto, stabilisci l’importo da versare ogni mese, ad esempio 200€. Ora scegli dove investire. Prendiamo il caso di sottoscrivere uno dei migliori ETF del 2025 con un interesse medio del 4%. Infine, devi stabilire la durata del PAC, ad esempio 5 anni.
Una volta attivato il piano di accumulo, in automatico verrà versata la somma di 200€ al mese, che si aggiungerà al capitale iniziale. In 5 anni otterrai un capitale di 15.712 €, come riepilogato nella tabella seguente.
ANNI |
VERSAMENTO ANNUALE |
|
VALORE FINALE |
1 | 2.000 + 2.400€ |
|
4.531,69€ |
2 | 2.400€ |
|
7.161,64€ |
3 | 2.400€ |
|
9.902,92€ |
4 | 2.400€ |
|
12.750,72€ |
5 | 2.400€ |
|
15.712,44€ |
Totale | 14.000€ |
|
15.712,44 |
Differenze tra conto deposito e piano di accumulo
Mettiamo ora a confronto il conto deposito e il piano di accumulo, analizzando:
- A chi rivolgersi per aprirlo
- Obiettivo di risparmio
- Gestione del denaro
- Costi
- Rendimenti
- Rischio
Una prima differenza è chi offre il conto deposito o un PAC. Quasi sempre, i conti deposito sono collegati a una banca o a un IMEL (Istituto di Moneta Elettronica). C’è però da dire che, negli ultimi anni, diversi intermediari finanziari, tra cui i broker, hanno iniziato a includerlo nella loro offerta. Il conto deposito Revolut ne è un esempio.
Invece, i PAC sono emessi da:
- banche e IMEL;
- broker
- società di gestione del risparmio.
Obiettivo di risparmio
Il conto deposito nasce per ottenere un rendimento sulla tua liquidità nel breve-medio periodo.
Il PAC è indicato per chi ha un obiettivo di investimento nel medio e lungo termine. Infatti, otterrai un rendimento interessante man mano che il capitale si incrementa con i singoli versamenti.
Quindi, un esempio di obiettivo per un conto deposito può essere quello di risparmiare per un viaggio oppure di acquistare un elettrodomestico o l’acconto di un’auto. L'obiettivo di un PAC, invece, può essere una pensione integrativa, il pagamento dell’università per i propri figli.
Gestione del denaro
Nel conto deposito, la gestione è a carico della banca. Quindi, se hai necessità di utilizzare i tuoi soldi, dovrai prima svincolare il denaro ove possibile (sempre con l’eccezione della versione libera), e poi trasferirlo sul tuo conto corrente.
Nel PAC, la gestione può avvenire in due modi:
- In autonomia: sarai tu a scegliere dove investire e quale asset acquistare
- Con un Robo Advisor: alcune piattaforme ti permettono di utilizzare tecnologie di trading automatico che ti aiutano a scegliere gli asset su cui investire.
Costi
Alcuni conti deposito richiedono un versamento iniziale minimo pari a 1.000€, come per esempio il conto deposito Fineco. Altri, invece, non richiedono praticamente nessun versamento minimo iniziale come nel caso del conto deposito ING. Non ci sono costi né di apertura né di gestione. A incidere però sul rendimento netto sono le voci di costo legate all'imposta di bollo qualora sia a carico del cliente (pari allo 0,2% della giacenza) e la tassazione al 26% sugli interessi maturati.
Nei PAC, il discorso è simile in termini di versamento iniziale. Ad esempio, su una piattaforma come Moneyfarm, per attivare il PAC è necessario un versamento iniziale di 5.000€, e quelli successivi devono essere di 100€. Invece, altre piattaforme non applicano un importo minimo né per l’attivazione né per i versamenti, come Trade Republic e Fineco.
Infine, anche i costi di gestione variano. Tra le piattaforme citate, Moneyfarm e Fineco li prevedono, mentre Trade Republic no.
Rendimenti
Il conto deposito ha un rendimento fisso per tutto l’arco del vincolo. Per i PAC, invece, questo varia in base all’andamento dell’asset sottostante che si acquista. Nel tempo, i rendimenti potranno aumentare oppure diminuire.
Rischio
Quanto sono rischiosi i conti deposito o i PAC? C’è una netta differenza da questo punto di vista. I conti deposito sono uno strumento a rischio quasi zero. Infatti, non ci sono investimenti in asset azionari o nei mercati, ma i soldi vengono mantenuti in banca.
Nel caso in cui l’istituto bancario che detiene il denaro dovesse fallire o applicare operazioni di bail-in, con cui si attingono risorse finanziarie dai conti dei clienti, i tuoi soldi sono garantiti dal FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) fino alla somma di 100.000€.
Il rischio è più alto nel piano di accumulo. Infatti, i soldi che versi nel PAC vengono investiti in strumenti finanziari. Come hai letto prima, vengono utilizzati asset ad alta diversificazione, come gli ETF e i fondi comuni di investimento. Ciò comporta comunque un rischio legato a:
la solidità della società che gestisce il PAC, che potrebbe fallire;
l’andamento dell’asset in cui investi, che potrebbero variare nel corso degli anni.
Conto deposito o PAC: quale conviene di più? Il confronto
Riportiamo di seguito una tabella utile per effettuare un confronto tra le principali caratteristiche del conto deposito e del piano di accumulo, al fine di valutare poi la maggiore convenienza dell'uno o dell'altro.
DESCRIZIONE |
CONTO DEPOSITO |
|
PAC |
Tipologia | Strumento di investimento |
|
Strumento di risparmio |
A chi rivolgersi | Banca /broker |
|
Banca /broker |
Durata | A breve/medio termine |
|
A medio/lungo termine |
Rischio | Basso |
|
Variabile |
Dove si investe | - |
|
Azioni, ETF, fondi comuni |
Costi | Imposta di bollo dello 0,2%; tassazione al 26% |
|
Variabili in base alla piattaforma |
Rendimenti | Fino al 5% lordo |
|
Dal 3% a salire |
Versamento mensile | Non presente |
|
Sì |
Se cerchi una soluzione a rischio zero e non vuoi investire nei mercati, la scelta migliore è il conto deposito. I rendimenti oggi sono abbastanza interessanti, superiori anche ai BTP, e hai una garanzia sul denaro. Inoltre, l’interesse rimane invariato per tutto l’arco del deposito.
Ideale per:
- Chi ha liquidità da non utilizzare
- Chi non vuole investire nei mercati
- Chi cerca un investimento a rischio quasi zero
Invece, se il tuo obiettivo è ottenere rendimenti più elevati, allora potrebbe essere ideale il piano di accumulo del capitale. È un investimento passivo, quindi non dovrai fare trading nei mercati, ma potrai ottenere guadagni interessanti in base alla tipologia di asset di cui sarà composto il PAC. Ciò implica anche un rischio maggiore, che però è compensato dall’elevata diversificazione di alcuni strumenti, come gli ETF. Infine, in ogni momento puoi chiudere il piano di accumulo e recuperare il denaro.
Ideale per:
- Chi cerca un rendimento interessante
- Chi ha un obiettivo nel lungo termine
- Chi accetta un rischio medio-basso.
Conto deposito o Piano di accumulo: FAQ
Con un piano di accumulo puoi ottenere un rendimento variabile in base alla tipologia di asset da cui è composto. Ad esempio, se investi in ETF azionari, potresti ottenere anche rendimenti del 15-20% annuo o superiori. Tuttavia, hai un rischio legato all’andamento dello strumento finanziario.