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11 Luglio 2024

Assegno scoperto: cosa succede, sanzioni e conseguenze

L'assegno è uno strumento di pagamento alternativo al contante ancora abbastanza utilizzato, malgrado l'impiego sempre più massiccio di metodi di pagamento paperless.

Può però capitare di ricevere un assegno a vuoto e di non riuscire quindi a incassare la cifra dovuta.

Nel corso di questa breve guida, vediamo di capire meglio di cosa si tratta, cosa succede se un assegno è scoperto, quali sono le possibili conseguenze e come fare per evitarle.

Assegno scoperto: cos'è e cosa succede

L'assegno senza provvista, meglio conosciuto come assegno scoperto o assegno a vuoto, è un assegno emesso senza che sul relativo conto sia presente la cifra necessaria per poterlo incassare.

Ciò può capitare per diversi motivi: per esempio perché il conto è in rosso e non possono quindi essere emessi pagamenti o per malafede dell'emittente che ha agito in maniera calcolata e intenzionale.

A prescindere dallo specifico caso, cosa succede in caso di assegno scoperto?

L'emissione di un assegno scoperto può comportare tutta una serie di conseguenze, sia da parte di chi lo emette che da parte di chi lo riceve.

Colui che lo dovrebbe incassare si trova infatti impossibilitato a farlo e chi lo ha emesso può rischiare anche di incorrere in pesanti sanzioni come vedremo più avanti.

Prima ancora però di capire nello specifico cosa si rischia, occorre ricordare che l'eventualità di ritrovarsi tra le mani un assegno scoperto si può presentare solo in caso di assegno bancario.

Con l'assegno circolare infatti tale problematica non si può verificare in quanto si tratta di un assegno emesso a vista. Ossia, viene rilasciato solo e soltanto dopo aver verificato che sul conto collegato sia presente la somma. Tale somma viene poi “vincolata” sul conto fino al momento in cui il creditore non la riscuote.

La maggior sicurezza dell'uno rispetto all'altro è in effetti una delle principali differenze tra assegno circolare e bancario.

Assegno scoperto: cosa si rischia, conseguenze e sanzioni

Un assegno si dice privo di provvista qualora non siano presenti sul conto le somme necessarie per il pagamento dello stesso. L'emissione di un assegno scoperto rappresenta per chi lo emette un illecito amministrativo e come tale punito con sanzioni pecuniarie che variano dai 516 ai 3.099 euro.

Tale sanzione può anche aumentare se l'importo dell'assegno andato a vuoto è superiore ai 10.329 euro e/o in presenza di reiterazione.

La sanzione può essere annullata tramite il pagamento tardivo da effettuarsi entro 60 giorni dalla scadenza del termine utile per l'incasso dell'assegno.

Un'altra conseguenza di un assegno a vuoto è la cosiddetta “revoca di sistema” che comporta l'impossibilità di emettere nuovi assegni per un lasso di tempo di 6 mesi e la restituzione di quelli non ancora utilizzati.

Altra conseguenza è quella del protesto dell'assegno che consiste in un atto formalizzato da un notaio o da un pubblico ufficiale tramite cui viene accertata la mancata ricezione della somma dovuta e l'inserimento del debitore nel Registro informatico dei protesti.

In aggiunta a quanto già menzionato, il Prefetto in base alla gravità dell'illecito compiuto può infliggere sanzioni ancora più severe tra cui il divieto di emissione di nuovi assegni per un periodo minimo di 2 anni nonché l'interdizione dall'esercizio di attività di tipo professionale o imprenditoriale per almeno 2 mesi.

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Ho ricevuto un assegno scoperto: cosa devo fare?

Nel malaugurato caso che ci si trovi tra le mani un assegno a vuoto, è più che naturale voler sapere come recuperare i soldi di un assegno scoperto.

Il primo consiglio è quello di provare a risolvere la problematica senza andare per vie legali, contattando chi ha emesso l'assegno. Nel caso in cui la controparte non si renda disponibile a farlo, occorre procedere col protesto dell'assegno tramite un notaio o un ufficiale giudiziario che avvierà il processo di pubblicazione del nome del debitore nel registro dei protesti.

Si ricorda che il protesto può essere fatto solo se sono stati rispettati i termini di scadenza per poterlo incassare. Scaduti i termini di incasso, il protesto non può più essere effettuato.

I termini di scadenza per il protesto variano a seconda del fatto che l'assegno a vuoto sia su piazza (ossia emesso nello stesso comune in cui si intende incassarlo) o fuori piazza (ossia il comune di riscossione non lo è lo stesso comune in cui è stato emesso).

Nello specifico:

  • 8 giorni su piazza
  • 15 giorni fuori piazza

Solitamente, dopo il protesto il debitore provvede a saldare quanto dovuto facendosi inoltre carico degli oneri legati alla procedura di protesto. Non sempre infatti il debitore ha agito in malafede e può capitare che non si sia reso conto che la cifra non è presente sul conto.

In caso contrario non rimane altro da fare che procedere per via legali con un atto di precetto.

Come faccio a sapere se un assegno e scoperto?

Non esiste modo di sapere a priori se un assegno è scoperto o meno. Lo si viene infatti a sapere solo nel momento in cui ci si reca in banca per incassarlo.

Per evitare che ciò capiti, l'alternativa è quella di richiedere e di farsi accreditare la cifra dovuta tramite un assegno circolare che, per la sua funzionalità, non può mai essere scoperto risultando così di gran lunga più sicuro rispetto all'assegno bancario.

L'assegno circolare viene infatti emesso dalla banca solo dopo aver verificato la presenza dei soldi sul conto (o dopo versamento in contanti) che vengono poi bloccati per poter essere incassati dal creditore al quale è stato fatto l'assegno.

Quanto tempo ho per coprire un assegno scoperto

Come abbiamo visto, quando un assegno va a vuoto non è sempre detto che ci sia malafede da parte di chi lo ha emesso.

Nel caso ciò si verifichi, cosa fare per evitare il protesto di un assegno e quanto tempo si ha a disposizione?

Le sanzioni derivanti dall'emissione di un assegno senza provvista e la revoca di sistema possono essere evitate mediante pagamento tardivo da effettuarsi entro 60 giorni dal termine di presentazione dell'assegno per essere incassato.

In buona sostanza: il creditore ha tempo fino al giorno x per incassare l'assegno. L'assegno è scoperto. Il debitore ha tempo fino a 60 giorni dopo il giorno x per effettuare il pagamento tardivo ed evitare così le conseguenti sanzioni.

Col pagamento tardivo, il debitore sarà tenuto a sostenere gli oneri accessori nonché una penale pari al 10% dell'importo dell'assegno e gli interessi legali calcolati sulla base dell'importo dell'assegno per il periodo di tempo trascorso tra il giorno in cui l'assegno senza provvista è stato presentato per l'incasso e la data in cui avviene il pagamento tardivo.

È infine chiamato a sostenere anche le relative spese di protesto.

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Autore dell’articolo

Alfredo De Cristofaro Autore
Alfredo de Cristofaro
Founder
Laureato in Economia e Finanza, dopo aver lavorato a lungo presso uno dei principali intermediari finanziari in Europa, ha deciso di mettere a disposizione dei risparmiatori le conoscenze maturate nel corso degli anni. Su QualeBanca.com si occupa di recensire banche e conti, assicurandosi che vengano garantiti i più alti standard di sicurezza e trasparenza.

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