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16 Agosto 2024

Bonifico parlante: cos'è, come si compila e cosa fare in caso di errori

Il bonifico parlante è un metodo di pagamento specificamente predisposto e previsto dall'Agenzia delle Entrate per ottenere il rimborso delle spese sostenute in relazione a interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico.

Per poter beneficiare delle agevolazioni e detrazioni fiscali previste dalla normativa di riferimento, è necessario compilare accuratamente il bonifico parlante. Eventuali errori di compilazione possono infatti inficiarne la validità con conseguente perdita del diritto alle agevolazioni stesse.

In questa guida, risponderemo alle domande più comuni sul bonifico parlante per capire meglio di cosa si tratta, quando è necessario, come si compila e cosa fare in caso di errori.

Cos'è il bonifico parlante

Il bonifico per detrazione fiscale, noto anche come bonifico parlante, è una specifica tipologia di bonifico necessaria per avere accesso a bonus e incentivi fiscali relativi a lavori di ristrutturazione e miglioramento dell'efficienza energetica degli immobili.

Tramite tale bonifico, l'Agenzia delle Entrate ha modo di tracciare in maniera inequivocabile la correttezza e la validità della transazione effettuata e delle informazioni inserite, garantendo così al contribuente l'accesso alle agevolazioni previste.

Infatti, nel bonifico parlante è fondamentale l'inserimento di specifiche informazioni, soprattutto in relazione alla causale. La loro mancanza o scorrettezza può compromettere l'accesso a tale agevolazioni.

Come fare il bonifico parlante

Da quanto detto finora, i bonifici parlanti attestano l'avvenuto e corretto pagamento dei lavori sostenuti in ristrutturazioni, risparmio energetico, bonus mobili e via di seguito.

Il bonifico parlante bancario o postale può essere effettuato sia online tramite app e home banking che in filiale. In ogni caso, a prescindere dalla specifica modalità, deve essere compilato in maniera precisa e puntuale, avendo cura di inserire correttamente tutte le informazioni richieste.

Un'erronea compilazione del bonifico parlante, può infatti comportare la perdita delle agevolazioni fiscali previste.

Per compilare il bonifico parlante è necessario inserire tutte le informazioni richieste:

  • dati dell'ordinante ossia nome, cognome e codice fiscale di chi dispone il bonifico. Si ricorda che l'ordinante può essere una sola persona, più persone (come per esempio nel caso di in cui si è comproprietari di un immobile) oppure un condominio. Nel caso di più proprietari occorrerà inserire i dati di tutti; nel caso del condominio invece bisogna inserire i dati dell'amministratore al quale spetterà poi dare comunicazione all'Agenzia delle Entrate dei dati dei beneficiari, ossia i condomini.
  • causale del bonifico: nella causale bisogna inserire il riferimento alla norma di legge che da diritto all'agevolazione e quindi allo specifico intervento realizzato (ecobonus, ristrutturazione, bonus mobili etc). Nel caso per esempio del bonifico parlante per ristrutturazioni “Bonifico per detrazioni previste dall’art. 16-bis del Dpr 917/1986”; per il bonus mobili “Spese per arredi o elettrodomestici ai sensi dell' art. 16, comma 2, DL 63/2013, convertito nella legge 90/2013”. Vanno inoltre inseriti i dati della fattura a cui il bonifico fa riferimento (data e numero della stessa).
  • beneficiario: nome, cognome e codice fiscale (o partita iva) del beneficiario del bonifico, ossia di chi ha eseguito i lavori che può essere un libero professionista, un'impresa etc.
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Quando è obbligatorio il bonifico parlante

Il bonifico parlante attesta l'avvenuto pagamento delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica per cui si beneficia di agevolazioni fiscali e detrazioni.

Ma quando è obbligatorio il bonifico per agevolazioni fiscali? Vediamolo di seguito:

  • è obbligatorio nel caso di detrazioni fiscali relative a lavori di ristrutturazione. Altre eventuali spese possono essere saldate in altro modo qualora non sia possibile farlo tramite bonifico (per esempio autorizzazioni e denunce di inizio lavori, imposte di bollo etc)
  • in caso di superbonus il bonifico parlante è d'obbligo qualora si opti per la detrazione fiscale mentre non lo è se si sceglie lo sconto in fattura oppure la cessione del credito
  • nel caso dell'ecobonus, il bonifico parlante è obbligatorio se il contribuente non è titolare di reddito di impresa mentre si può pagare anche in altri modi quando si è titolari di reddito di impresa
  • per il bonus mobili non è obbligatorio in quanto si può pagare anche con carta di credito o di debito oppure con bonifico ordinario al quale non viene però applicata la ritenuta come accade invece col bonifico parlante.

Bonifico parlante: cosa fare in caso di errore

Vediamo adesso cosa fare in caso di bonifico parlante sbagliato. Se in caso di compilazione sono state commessi errori (causale, dati beneficiario, dati ordinante etc), ci sono due vie per provare a porre rimedio.

La prima è quella di ripetere il pagamento facendosi prima rimborsare dal beneficiario quanto corrisposto ed effettuando poi un nuovo bonifico parlante con i dati corretti.

La seconda è invece quella della dichiarazione sostitutiva. Qualora non fosse possibile ripetere il bonifico come prima descritto, occorre richiedere all'azienda esecutrice dei lavori una dichiarazione sostitutiva di atto notorio. La dichiarazione dovrà attestare che i corrispettivi accreditati sono stati correttamente contabilizzati ai fini della determinazione del reddito. Tale dichiarazione, per essere valida, dovrà obbligatoriamente essere firmata dal fornitore e presentata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi assieme alla fattura e al bonifico effettuato.

Che differenza c'è tra bonifico e bonifico parlante?

La principale differenza tra bonifico parlante e bonifico ordinario è che il primo “dice qualcosa in più” rispetto al secondo. Mentre nel bonifico ordinario la causale è infatti generica, in quello parlante è molto specifica e completa di dati e informazioni.

Ciò perché, come abbiamo avuto modo di vedere, il bonifico per detrazioni fiscali deve poter tracciare tutti i dati relativi a chi ha ordinato i lavori e a chi gli ha eseguiti.

La seconda differenza consiste poi nel fatto che col bonifico ordinario non vi è nessuna ritenuta d'acconto che viene invece trattenuta con il bonifico parlante all'arrivo in banca o in Posta.

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Autore dell’articolo

Alfredo De Cristofaro Autore
Alfredo de Cristofaro
Founder
Laureato in Economia e Finanza, dopo aver lavorato a lungo presso uno dei principali intermediari finanziari in Europa, ha deciso di mettere a disposizione dei risparmiatori le conoscenze maturate nel corso degli anni. Su QualeBanca.com si occupa di recensire banche e conti, assicurandosi che vengano garantiti i più alti standard di sicurezza e trasparenza.

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